La realtà dello sfruttamento nella prostituzione. La tratta di esseri umani nel territorio dei Castelli Romani

Dal 2007 al 2011 ho lavorato con l’Associazione Tuscolana Solidarietà di Frascati, per un progetto finalizzato al contatto ed all’assistenza su strada delle donne vittime di tratta a scopo sessuale denominato “Prendere il Volo”. Nell’articolo che segue, pubblicato sul numero di Febbraio del periodico AltraCittà, illustro la situazione del fenomeno nel nostro territorio.

Normalmente la questione della prostituzione finisce sotto i riflettori della cronaca e dell’informazione, solamente quando vengono adottati da parte delle istituzioni dei nuovi provvedimenti volti al cosiddetto “restauro del decoro urbano”. Ne consegue che la percezione pubblica del problema, già in gran parte impregnata dalle categorie del luogo comune e dell’ignoranza, viene ulteriormente distorta e rinforzata nei suoi aspetti più discutibili. Conviene allora chiarire che la prostituzione è in realtà un fenomeno strettamente collegato al crimine di tratta di esseri umani.

Con quest’ultimo termine si intende ogni comportamento che faciliti l’ingresso illegale di persone nel territorio di un paese, nonché il loro transito, soggiorno o uscita dallo stesso. Lo scopo è quello dello sfruttamento sessuale ai fini di lucro tramite la coercizione, in particolare la violenza, le minacce, l’inganno o l’abuso di autorità, o qualsiasi altra forma di pressione tale per cui alla persona sfruttata non sia data altra scelta accettabile o reale se non quella di subire la violenza e lo sfruttamento.

Le attuali politiche per il contrasto alla prostituzione, sono state oggetto di critiche da parte di molte associazioni ed enti sociali che si occupano di interventi in questo settore. In particolare dalla fine del 2008, è in vigore un noto decreto della capitale che prevede l’erogazione di una multa fino a 500 euro sia al cliente che alla prostituta. Uno degli effetti contestati è stato quello di spingere le vittime di tratta ad esercitare “al chiuso”, provocando quindi una ulteriore sommersione del fenomeno e conseguentemente maggiori rischi per chi è già in condizione di schiavitù.

Un’altra conseguenza è stato il sensibile spostamento del mercato del sesso nelle zone meno soggette ai controlli, in particolare al di fuori dei confini di Roma. I consigli comunali castellani hanno posto in essere alcuni provvedimenti per limitare la temuta migrazione nei propri territori, improntati chiaramente anch’essi al semplice allontanamento dalla vista del problema. In linea più generale va anche considerato che l’introduzione del reato di clandestinità contribuisce ad aggravare le condizioni di sfruttamento e precarietà delle vittime, dato che il rischio di essere allontanate dal nostro paese le dissuade dal cercare aiuto presso i servizi sociali.

Nel territorio dei Castelli Romani la forte presenza dello sfruttamento sessuale è testimoniato dalle frequenti azioni di polizia finalizzate al suo contrasto. Alla fine dello scorso mese di Dicembre, in seguito all’operazione denominata “Wendy”, i carabinieri del Nucleo Operativo di Frascati hanno arrestato 9 persone con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione e spaccio di stupefacenti. Con il coordinamento della procura di Velletri, i militari hanno ricostruito le modalità dello sfruttamento nella zona dei Pratoni del Vivaro e dei comuni di Rocca Papa e di Rocca Priora, individuando i vari sfruttatori e favoreggiatori di diverse donne e transessuali dediti alla prostituzione, che versavano soldi in cambio della “protezione” e della “concessione” di un posto sulla strada.

L’Associazione Tuscolana Solidarietà, è impegnata nel nostro territorio in progetti di intervento a favore delle persone vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. L’unità di strada della Associazione raggiunge direttamente sulla strada le donne ed i transessuali che si prostituiscono, permettendo di avere un punto di osservazione privilegiato del fenomeno. La costante opera di monitoraggio ha permesso di rilevare il numero di persone che si prostituiscono sulle nostre strade, la loro nazionalità, le condizioni di disagio psicosociale in cui versano e la capacità del territorio e delle istituzioni di accogliere le loro richieste e necessità. Le strade abituali della prostituzione nel nostro territorio sono via Pratoni del Vivaro, via dei Laghi e via Latina. L’unità di strada effettua il proprio intervento anche nella zona dei Monti Prenestini come in via Maremmana II, via Polense, via Prenestina ed altre strade limitrofe. In un arco di lavoro di tre anni (2007-2010) sono state incontrate circa 400 persone che si prostituiscono e sono stati effettuati migliaia di contatti.

Le nazionalità maggiormente rappresentate dalle ragazze sfruttate sono quella nigeriana seguita da quella rumena, in misura minore provengono da altri paesi. I transessuali sono principalmente sudamericani. La fascia di età maggiormente rappresentativa è quella compresa tra i 21 ed i 29 anni, ma alcune ragazze risultano essere minorenni o comunque molto giovani. Il flusso in arrivo delle persone trafficate e che si prostituiscono è testimoniato dalla costanza con cui avvengono i primi incontri con loro, cosa particolarmente evidente per le ragazze nigeriane e rumene.

Le condizioni di vita delle ragazze sono particolarmente dure e sulla strada sono soggette ad aggressioni e gravi violenze. A volte si verificano contese ed assalti tra di loro, al fine di accaparrarsi un posto o per questioni legati ai guadagni. Spesso non hanno la minima idea di come possano fare per tutelare la propria salute, né di come usufruire dei servizi sanitari. A questo fa da contraltare un sistema di servizi sociali che fa fatica a fornire loro la necessaria assistenza, a causa di numerose problematiche come la cronica mancanza di fondi, l’insufficiente preparazione specifica, la barriere di tipo linguistico-culturali e la reciproca diffidenza.

Dott. Moretti Giuseppe - Psicologo Clinico

Sono uno Psicologo Clinico e di Comunità e Specialista in Psicologia della Salute. Albano Laziale (Castelli Romani) e Roma - Tel: 392.2524764